Metamorfosi. Breve indagine su John Bellany a Barga
4 Settembre 2020 21:00
La Fondazione Ricci di Barga possiede con John Bellany un particolare rapporto, un filo conduttore che si dipana fin dal lontano luglio del 2002 quando ospitò nella sua sede la prima mostra personale dal titolo “Nella Valle del Serchio, A new Provence”, nella quale furono presentate le opere più recenti dove la sua pittura era carica del rinnovamento dovuto alla luce di questi luoghi.
Nel 2014 ancora una volta ospitammo una parte della mostra dal titolo “John Bellany. A voyage to Barga”, allora John purtroppo non c’era più.
Ancora una volta le nostre strade si sono poi incontrate attraverso la conoscenza di Leonardo Conti e la sua richiesta di poter studiare, attraverso un viaggio studio in Scozia, con maggior attenzione alcuni aspetti dell’opera pittorica di John Bellany, alla quale volentieri acconsentimmo.
Un giovane studioso con un ricco talento e dotato di grande entusiasmo verso la conoscenza di aspetti non scontati delle vicende artistiche sia antiche che moderne.
Destini, questi tre, che si incrociano di nuovo in occasione di una comunione di identici intenti nel ricordo di John Bellany e della valorizzazione della sua opera: questa pubblicazione.
Se pur appare piccola, non vi tragga in inganno questa pubblicazione.
E’ densa in ogni sua riga di significati e significanti ed è doverosa una sua lettura attenta e partecipe. Sono rimasta piacevolmente colpita dal modo di Leonardo di decifrare i dipinti di Bellany e dei temi affrontati per spiegarli.
Ad iniziare dalle colte e illuminanti citazioni ad ogni inizio capitolo e anche dai molti riferimenti a scrittori e artisti nel corso della dissertazione.
Dalle riflessioni di Leonardo a seguito dell’osservazione dei dipinti, emergono le competenze acquisite sia in materia di storia dell’arte anche contemporanea, sia del vissuto del pittore, senza i cui riferimenti ovviamente ogni tentativo di decifrazione sarebbe stato impossibile.
Gli animali e le persone rappresentate nei sette dipinti scelti, infatti, non sono altro che contenitori di storia del vissuto del pittore, espedienti quindi necessari per attuare, attraverso l’immaginazione, il viaggio dentro la sua vita e inviarci messaggi.
E così attraverso la rappresentazione pittorica delle metamorfosi, e l’attenta lettura che ci fornisce Leonardo, riflettiamo ancora una volta sui valori che John Bellany ci ha voluto lasciare.
E di questo nonpossiamo che ringraziare Leonardo Conti e il suo prezioso studio.
Cristiana Ricci
Presidente Fondazione Ricci Onlus